Sette anni…

Ieri, la Corte D’Appello di Milano,  ha espresso una sentenza, i cui motivi son ben noti , che in molti aspettavano oramai da anni; Silvio Berlusconi è stato condannato ad anni sette di reclusioni ed interdizione a vita dai pubblici uffici.Forse ci sarà un secondo grado, un appello, magari la sentenza verrà addirittura ribaltata ma non è questo che conta. Quello che conta è che la Giustizia per una volta in Italia ha funzionato.

E’ una sentenza che getta una piccola, tenue, luce sotto molteplici aspetti ad iniziare dal prestigio nazionale all’estero. Per quasi vent’anni Berlusconi ci ha regalato performance mondiali degne di un cabarettista dello zelig passando tra corna, richiami da parte della Regina d’Inghilterra, apprezzamenti degni del peggior scaricatore di porto ubriaco, risse verbali, barzellette.

Quando Clinton e Eltsin risero assieme nel 1995 fu un momento storico,  la risata di distenzione Usa-Russia.
Quando Silvio fa le corna nella foto di gruppo con vari Capi di Stato,  è solo un pagliaccio che purtroppo, in quel momento, rappresenta l’Italia. Colpo dopo colpo il buon Silvio, ha violentato le istituzioni,  ha abusato delle delle leggi arrivando addirittura a far dichiarare dal Parlamento che si, Ruby, era la nipote di Mubarak.

Quando le cose cambiano, i simboli sono i primi a cadere, rappresentano un qualche cosa che hai sempre davanti agli occhi. Berlusconi è stato un simbolo di tutte le assurdità del belpaese, è’ stato un simbolo di pessima politica, di corruzione, di raggiro. L sua condanna, più che all’uomo,  ha colpito un simbolo che si credeva adamantino. Invece, ora c’è una piccolissima crepa. Ieri in tanti hanno gioito, una piccola rivalsa nell’animo di tante persone,  per poter dire che in Italia non siamo tutti come lui, che, qualcuno, ancora è onesto ed ha rispetto per le istituzioni.

Questo qualcuno non sono i politici, che rimangono distanti nelle loro dorate sale ovattate, sono i cittadini normali. Ieri la sentenza è stata storica non tanto per la condanna in sè, ma quanto per un piccolo, flebile, spiraglio di luce in una Italia sempre più nascosta nel buio, di tante cose che non funzionano.

Non cambierà assolutamente nulla, non si risolverà l’emergenza lavoro, la scuola non riceverà altri fondi ne tantomeno si uscirà dalla crisi, la vita quotidinana non cambierà in iente.

Ma forse,  c’è un pò più di ottimismo ora come ora.